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Chiesa di Santa Maria di Bozzolina (Sec. XVII)

Chiesa di Santa Maria di Bozzolina (Sec. XVII)


Descrizione

La chiesa di Santa Maria di Bozzolina ( = Mottalciata Santa Maria) la troviamo per la prima volta nominata in documenti del sec. XII.
Nel 1298 è detta "ecclesia seu capella", il che lascia supporre che non avesse vera funzione parrocchiale, tanto più che fin dal 1151 figura tra le chiese dipendenti dal monastero benedettino di S.Genuario.
Ben presto dovette svincolarsi da questa abbazia, se nel 1440 era di nuovo elencata tra le altre chiese di Mottalciata e ancora con l'appellativo di semplice "cappella".
Divenne chiesa curata dopo la metà del sec. XV, anche se dal 1540 in avanti, a cagione di liti di campanile, vi fu un periodo in cui non ebbe un proprio rettore, ma era retta dapprima (1540-1592) dal cappellano del castello e dal 1592 al 1598 dall'usurpatore D.Lanza, parroco di San Vincenzo.

La Chiesa
Si ha memoria di tre successive ricostruzioni. Della prima però non è rimasta alcuna traccia, mentre si può ricostruire attraverso le relazioni di Vis. Past. La chiesa riedificata nella seconda metà del sec. XVI e consacrata da mons. Francesco Bonomi il 13-VI-1574.
Nel 1580 la chiesa è detta "a forma di piccola navata", con l'altare tutto consacrato e con un altare in cornu Epistolae, dedicato a S.Giovanni. Oltre al battistero in uso, c'erano anche vestigia di un battistero più antico.
Aveva campanile con due campane, mentre era sprovvista di sacrestia e di abitazione per il parroco. Questa chiesa corrispondeva grosso modo al presbiterio della chiesa attuale, ma con volta molto più bassa.
Era già quasi ricostruita e ingrandita nel 1665. la Vis. Past. di tale anno infatti dice: "Tota ecclesia noviter extructa et rudis preficienda precipue frontispicium" (A.C.A.V. : Vis. Past. 31-VIII-1665).
Ed è ancora di questo stesso anno una supplica al vescovo di Vercelli al fine di ottenere il permesso di lavorare nei giorni festivi "per costruire la nuova chiesa con ingrandimento dell'antica" (A.P.). In questa ricostruzione più che un ampliamento fu aggiunta l'attuale navata e ci volle un secolo perché fosse completamente finita.
Nel 1727 si costruì la facciata col portico; nel 1724 la nuova sacrestia, che nel 1732 veniva dotata del guardaroba, scolpito dal mastro Pietro Barucci della Valle di Andorno.
Nel 1758 Carlo Giudice di Viggiù scolpiva l'altare maggiore in marmi policromi, in sostituzione di quello antico di legno dorato. L'altare fu donato alla chiesa da D.Alfonso Maria Avogadro. Il Giudice l'anno precedente aveva pure scolpito la balaustra in marmo nero di Como e a colonnine gialle. L'altare maggiore, che allora rimaneva addossato alla parete di fondo, non avendo la chiesa il coro, veniva completato con l'icone, pure in marmo, del 1771, ancora per opera del Giudice.
Il Pulpito di noce, con pannelli intagliati di discreto valore, è del 1710 e il fonte battesimale del 1767. I quattro altari laterali, dedicati alla Madonna del Rosario, al Suffragio, alla S.Famiglia e all'Angelo custode (quest'ultimo con arma degli Avogadro), furono costruiti nel 1770 da Giovanni Domenico Ruscone, stuccatore luganese, e benedetti il 29-XI-1772. Buone le tele di questi altari, in modo speciale quella dell'Angelo custode.
La decorazione dell'intera chiesa fu compiuta nel 1797 da Pietro Bottini e rifatta quasi per intero dal 1946 in avanti dai pittori Nelva e Morello. Nel 1834 si compì l'ultima parte : il coro, su disegno dell'arch. Cesare Maggia di Biella. L'antica Via Crucis fu sostituita dall'attuale, dipinta dal Ciardi nel 1897.
Recenti restauri hanno ridato alla chiesa il suo spendore d'un tempo.

Il Campanile è dell'epoca dell'ultima ricostruzione della chiesa. Fu rialzato nel 1703 e ultimato nel 1762. In esso fu impiegato materiale di recupero antico. Nel 1927 un fulmine metteva in luce un frammento di bassorilievo romano con iscrizione, che fu poi completato nel 1934 col ritrovamento dell'altra parte, impiegata con altre pietre in muro di cinta. Il bassorilievo, in pietra bianca, rappresenta scene di caccia, con ben visibile da un lato un cane che insegue una lepre. Con altri ritrovamenti archeologici, tra cui numerose urne cinerarie, trovate per caso dai contadini durante lavori nei campi, esso è una prova della romanità di questo luogo.

Il Cimitero, era già attorno alla chiesa nel 1580 (Vis.Past.), mentre nell'interno del tempio potevano essere sepolti solo i sacerdoti e i nobili del luogo. Con la ricostruzione e ampliamento della chiesa lo si dovette trasportare in parte anche davanti la facciata, il che si compì nel 1698. La colonna in pietra con la croce porta la data 1711. Fu ancora ampliato nel 1785 e fu ricostruito nella presente località nel 1888.


Apertura Sempre Aperta
Tariffe Gratuito
Pubblicazioni "La chiesa biellese nella storia e nell'arte", Biella, 1962 di D.Lebole.
Presso la Biblioteca Civica del Comune di Biella.


Modalita di Accesso

Durante le funzioni religiose

Dove

Via Alpina - Località Precolina

Contatti

Pagina aggiornata il 18/07/2024 09:48:00

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